Matematico e filosofo
italiano. Gesuita, insegnò dapprima Filosofia e Teologia nei collegi
della Compagnia di Gesù, poi Matematica presso l'università di
Pavia. I
Quaesita geometrica furono la sua prima opera, con cui
guadagnò fama ed esplicitò la convinzione dell'assoluta
validità della geometria euclidea. Nelle opere seguenti (
Logica
demonstrativa, 1697;
Euclides ab omni naevo vindicatus, 1733),
applicò lo schema argomentativo della dimostrazione per assurdo ad alcuni
postulati euclidei (ad esempio quello delle rette parallele); cercando di
pervenire ad una dimostrazione di tali postulati,
S. paradossalmente
individuò alcune proposizioni che sarebbero state poi incluse nelle
geometrie non euclidee (iperbolica ed ellittica). Il suo radicale pregiudizio a
favore di Euclide gli impedì, tuttavia, di riconoscere il potenziale
innovativo del proprio pensiero (Sanremo, Imperia 1667 - Milano 1733).